domenica 6 dicembre 2020

"E' ARRIVATO IL MOMENTO DI PROGETTARE IL NOSTRO FUTURO, FINO AD OGGI DIMENTICATO"


A pochi giorni di distanza dal presidio di martedì ritorna a manifestare oggi, in tarda mattinata (ore 12, in via Trinacria), il neonato Movimento dei  NaStrini   Toni Casano 

Stavolta, dopo gli incontri in Prefettura del 13 e 24 novembre L'obiettivo è quello di perseguire l'apertura di un confronto serio anche con l'Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana e, successivamente nei giorni immediatamente a venire, con l'Amministrazione comunale di Palermo

Il tema come sappiamo è sempre quello che abbiamo documentato sulla nostra rubrica per l'Agenzia giornalistica PRESSENZA.com: "l'istituzione di un tavolo tecnico che veda le istituzioni prendersi carico delle socialie" che attraversa l'intera area metropolitana panormita. L'interlocutore principale, come diretto rappresentate del Governo, continua ad essere il Prefetto, il quale si sarebbe impegnato col movimento ad esplorare la disponibilità da parte delle altre istituzioni pubbliche - Regione e Comune - a costituire una sede permanente partecipativa per fronteggiare il montaggio disaggio sociale che, con l'aggravarsi della crisi epidemiologica, ha reso ancor più marcati i tratti del fenomeno di esclusione ed emarginazione che da tempo contrassegna la condizione di intere fasce di popolazione. Una condizione che "così com'è accaduto nell'ondata pandemica di primavera" - come si sottolinea in un nostro precedente articolo - rischia ora di fare piombare nella voragine dello stato di povertà assoluta ampi settori di società che, da quando hanno perso la propria fonte di sostentamento, non sono ancora risollevate dalla sofferenza reddituale. Siamo da sempre in crisi!, esclamano i NaStrini E la Covid "ha messo ancor di più in luce le mancanze si accumulano nel tempo da parte di chi invece deve tutelarci". E continuando nella loro doglianza alle istituzioni pubbliche scrivono nella loro piattaforma: Non possono pensare che basti solo un sussidio a colmare le mancanze di un'intera Palermo al lastrico. Vogliamo una migliore fruizione di servizi e una risposta occupazionale, in una città ormai sempre più svuotata e sempre più lasciata alla deriva. Vogliamo la creazione di settori di sviluppo economico sostenibile per tutti coloro che vivono una situazione di marginalità, tendente all'esclusione sociale. Come si può constatare, in loro c'è una voglia di riscatto che non sentivamo da tempo, con la riscoperta della pratica nella massa critica e mettere in comune l'energia collettiva senza cedere alle lusinghe della politica politica sorretta dal cinismo individualistico. "Siamo in un momento storico - riflettono, riecheggiando lo stile linguistico delle proteste della seconda metà del novecento - in cui è importante fare comunità ed è l'unica alternativa possibile se cambiare lo stato di cose presente". Insomma sembra proprio che la speranza si sia pedalata, stando a quel che scrivono: "È arrivato il momento della farsa sentire, di non abbassare più la testa e di non accontentarsi delle briciole che da sempre vogliono imporci, è arrivato il momento di fingerere una vita migliore e un futuro per noi tutti e per le nostre famiglie. Dobbiamo riprenderci tutto quello che negli anni ci hanno tolto a suon di tagli e sacrifici, a maggior ragione in un periodo di profonda crisi come questo". Quel traspare da questo movimento è la straordinaria capacità autonoma organizzativa e la tenuta concreta solidaristica che mette in comune la forza, su un piano di uguaglianza, di uomini e donne: "Solo tutti insieme e uniti possiamo portare avanti una battaglia e lo faremo senza alcun partito politico alle spalle; the faremo con la nostra determinazione e con la voglia di cambiare le nostre vite!". Quanto da noi sostenuto è ben chiaro nella nota di presentazione del movimento sul loro profilo sociale-FB: Nasce la pagina dei Nastrini, dove confluiranno idee innovative per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Uomini, donne, disoccupati, precari, lottano giornalmente per una società migliore. When parlavamo of sindacalismo sociale, intendevamo proprio questo caratteristico tratto del movimento, in quale non si gioca solo la partita - pur importante - sul terreno economico, ma guarda anche alla qualità della vita, ivi compresi i rapporti relazionali. In questo senso si può fare in molti interventi che sono già stati i primi loro confronti. Per esempio sul Fondo di recupero v'è un'aspettativa enorme, tanto da far pensare alla possibilità di incidere sulla pianificazione delle risorse, from a process partecipato from basso, facendo leva su una conflittualità sociale che sembra volere strada anche in altre città, per indirizzare i finanziamenti verso uno sviluppo sostenibile, a partire dai bisogni sociali generali, senza lasciare che qualcuno - così abbiamo sintetizzato, da quanto avevamo raccolto da testimonianze diverse - può essere abbandonato al destino cinico e baro imposto dal giogo economico della competizione individualistica, imposta dalla legge di mercato fondata sulla regola mors tua vita mea". È arrivato il momento di progettare il nostro futuro, fino ad oggi dimenticato". Su questa volontà il movimento dei NaStrini -sempre delimitando con il nastro bianco-rosso il campo del presidio, assicurando il dovuto distanziamento anti-Covid) si incontrarà oggi all'Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana: lavoratori dei cantieri, disoccupati e percettori di reddito di cittadinanza ancora in piazza per chiedere alle istituzioni di prendersi carico delle emergenze sociali che riguardano la città e i cittadini di Palermo. Chiediamo diritti, garanzie e una vita dignitosa!




Nessun commento:

Posta un commento